Da Siena a Ninive, l’antica città sulla riva del Tigri, per un progetto di ricostruzione delle mura distrutte dalla follia dell’Isis.
(Fonte: La Nazione) Un progetto internazionale, che vede tra i protagonisti Ats, una società senese nata nel 2009 come spin off dell’università e andata sul mercato a tempi record, in meno di un anno. Segno questo che l’idea di associare la ricerca archeologica alle ultime frontiere della tecnologia era un’idea vincente. Ad averci scommesso sono stati Francesco Pericci e Matteo Sordini, il quale è rientrato proprio in questi giorni dall’Iraq, dove ha lavorato insieme a Stefano Campana, del Dipartimento di scienze storiche e beni culturali dell’università di Siena. «Siamo andati a valutare i danni causati dall’Isis sulla città di Ninive – spiega Pericci – sia sulle mura esterne sia all’interno. Per farlo ci siamo avvalsi delle nostre tecnologie, che comprendono anche droni». Droni sull’Iraq, quindi, ma stavolta per ricostruire ciò che è stato distrutto e restituire all’umanità una preziosa testimonianza, vittima del fondamentalismo religioso. Il progetto è del Ministero dei beni culturali e degli affari esteri, diretto da Alessandro Bianchi e coordinato scientificamente da Stefania Berlioz.
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