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Gibuti: nazionalizzato porto di Doraleh

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Il governo di Gibuti ha deciso di nazionalizzare “con effetto immediato” tutte le azioni e i diritti di gestione dello scalo portuale di Doraleh, sulle coste del Mar Rosso.

(Fonte: Agenzia Nova) Lo ha reso noto la presidenza gibutina in un comunicato, secondo cui la decisione mira a “proteggere gli interessi fondamentali” del paese africano e “gli interessi legittimi dei suoi partner”. Come conseguenza della decisione, si legge nella nota, la compagnia emiratina Dp World – che gestiva il porto in base ad un precedente accordo stipulato con il governo gibutino nel 2006 – avrà lo stato di Gibuti come unico interlocutore per tutte le discussioni riguardanti gli sviluppi della risoluzione del contratto di concessione. Le autorità di Gibuti, prosegue il comunicato, hanno rescisso il contratto con Dp World “a causa di gravi irregolarità” e definendolo “pregiudizievole per gli interessi fondamentali della Repubblica di Gibuti, per lo sviluppo del paese e per la sua capacità di controllare la sua infrastruttura più strategica”. Secondo la presidenza gibutina, “la strategia di Dp World, che consiste nel tentare di opporsi alla volontà di uno stato sovrano, è al contempo irrealistica e destinata al fallimento. In ogni caso, la proliferazione delle procedure legali, le campagne di false notizie e i tentativi di intimidazione contro Gibuti non avranno alcun effetto sul caso. Per questo motivo – conclude la nota – un risultato equo di compensazione è l’unica opzione possibile per Dp World, in linea con i principi del diritto internazionale”. L’annuncio giunge dopo che il mese scorso Dp World ha vinto la causa con il governo di Gibuti in relazione allo sviluppo dello scalo portuale di Doraleh, in base a una sentenza emessa dalla Corte di arbitrato internazionale di Londra (Lcia).

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