In un videomessaggio inviato il 5 febbraio a Roma, il ministro della cultura iracheno, Fryad Rwandzi, ha annunciato che il suo governo è pronto a sottoscrivere un’intesa per una collaborazione con l’associazione Incontro di Civiltà.
(Fonte: Corriere della Sera) Ad ascoltarlo il 5 febbraio, nei saloni di palazzo Sciarra, c’erano l’ambasciatore d’Italia in Iraq, Bruno Pasquino, il presidente della Fondazione Terzo Pilastro/Italia e Mediterraneo, Emmanuele Emanuele, e l’archeologo Paolo Matthiae, che ha trascorso quarantasette anni di vita e di lavoro negli scavi di Ebla. Da tempo l’associazione Incontro di Civiltà si sta impegnando in numerosi progetti, tecnologicamente avanguardistici, per il ripristino del Patrimonio culturale sistematicamente cancellato dal terrorismo. E così il 5 febbraio Rutelli ha annunciato i tre obiettivi dell’intesa. Primo: donare al governo iracheno la perfetta ricostruzione in scala reale del Toro androcefalo che simbolicamente proteggeva Nimrud, la capitale assira, fatto saltare in aria dall’Isis nel marzo 2015 e ricostruito dalla ditta Nicola Salvioli, proprio su un progetto dell’associazione Incontro di Civiltà con la Fondazione Terzo Pilastro/Italia e Mediterraneo. Secondo obiettivo: intervenire per il ripristino del Parco archeologico di Dur Kurigalzu, residenza reale degli ultimi re cassiti. La sua ziggurat è stata ritenuta per secoli la Torre di Babele. Terzo: mettere in sicurezza e ricostruire una parte del Palazzo imperiale di Nimrud. Obiettivi ambiziosi, si aspetta ora solo la formalizzazione dell’accordo con il ministero iracheno.
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